Immaginando città, racconti di fondazioni mitiche (S. Maria Capua Vetere e Paestum)

L'arte raccontata attraverso le suggestioni della poesia. E' questo il filo conduttore di “Immaginando Città. Racconti di fondazioni mitiche, forma e funzioni delle città campane”, evento organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta nell'ambito dell'omonimo Progetto cofinanziato dalla Regione Campania con Fondi Por-Fesr. La mostra sarà inaugurata il 21 e il 29 maggio rispettivamente a Santa Maria Capua Vetere, presso il Museo dell’antica Capua, e agli Scavi di Paestum, dove rimarrà aperta fino a ottobre 2014.

Vecchi e nuovi reperti archeologici, molti dei quali rinvenuti in occasione dei lavori effettuati per la realizzazione dell'Alta Velocità, vengono presentati con occhi diversi all'interno di un un itinerario che va alla scoperta di una sorta di Pompei di epoca preistorica, tra vecchi villaggi e centri urbani distrutti e sigillati nel tempo dalle eruzione dell'Età del Bronzo (1800 e 1400a.C). Si tratta di un progetto pilota, unico nel suo genere. “Un'iniziativa speciale innanzitutto per la metodologia. Piuttosto che affidarci ai classici pannelli – spiega la soprintendente Adele Campanelli -, lavoriamo sulla suggestione del teatro e della poesia. L’idea è trasformare i musei in luoghi nei quali potersi riconoscere. Far percepire al pubblico che quello che vede e sente lo riguarda direttamente. Il successo si raggiunge quando il visitatore esce con la voglia di saperne di più. Nella mostra proponiamo la messa in scena di miti e leggende per mostrare quali meraviglie si celano sotto l’asfalto delle nostre città, la rete di villaggi su cui fonda l’urbanesimo. Sotto i nostri piedi ci sono tesori inestimabili”. Tesori scoperti spesso per caso grazie ai lavori per l’alta velocità e la metropolitana. “È la modernità che riscatta l’antico - conclude Campanelli -. Attraverso la conoscenza di quello che siamo stati possiamo ritrovare l’identità perduta e rendere più cosciente e sensibile il cittadino di oggi”.

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