Copertina Biblioteca di Classico Contemporaneo

La vis abdita della natura: proposta di commento a Lucrezio, De rerum natura 5, 1218-1240

Scritto da Nicoletta Bruno.

This paper concerns the analysis of Lucretius, De rerum natura 5, 1218-1240. In these lines, Lucretius points out that popular beliefs are difficult to eradicate and occasional and terrifying atmospheric phenomena, such as thunder and lightning in the sky, have led to the belief that they were instruments of the divine punishment. In my proposal for comment, I tried to give emphasis to textual criticism, without ignoring the comparison with the historical context and the debate with contemporary philosophical trends, the rhetorical strategies used by Lucretius, language and style. Lines 1218-1240 exemplify the issues on which Lucretius’ reader comes across, for instance the gaps, the inconsistencies (interpolations, see Deufert 1996, 2017, 2018), the repeated verses and the frequent mechanical errors, likely a proof of an incomplete text (see Butterfield 2014, 15-42). In conclusion, I will examine the catastrophic ending, in lines 1233- 1240. It consists of a literary “topos”, which in the De rerum natura assumes the characteristics of a recurring pattern.

L’articolo riguarda l’analisi di Lucrezio, De rerum natura 5, 1218-1240. In questi versi, Lucrezio evidenzia come le credenze popolari siano difficili da sradicare e come fenomeni atmosferici occasionali e terrificanti, come il tuono o il fulmine nel cielo, fossero ritenuti strumenti del castigo divino. Nella mia proposta di commento, ho tentato di dare rilievo alla critica testuale, senza trascurare il confronto con il contesto storico di riferimento, il dibattito con le tendenze filosofiche contemporanee, le strategie retoriche usate da Lucrezio, la lingua e lo stile. I versi 1218-1240 esemplificano le questioni su cui il lettore di Lucrezio si imbatte, ad esempio le lacune, le incongruenze (interpolazioni, vd. Deufert 1996, 2017, 2018), le ripetizioni e i frequenti errori meccanici, probabilmente una prova di un testo incompleto (vd. Butterfield 2014, 15-42). In conclusione, esaminerò il finale catastrofico, ai versi 1233-1240. Esso consiste in un “topos” letterario, che nel De rerum natura assume le caratteristiche di un modello ricorrente.

 

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