Copertina Biblioteca di Classico Contemporaneo

L’inpatientia di Cesare e l’ αμηχανία di Pompeo: rapporti intratestuali tra i libri V e VIII del Bellum civile di Lucano

Scritto da Valentino D’Urso.

Despite the importance of the intratextual relationships between the books 5th and 8th of Lucan’s Bellum civile, the complex network of references and internal correspondences between the two books has not been specifically investigated. Nevertheless, it plays an important role not only in terms of the poem’s structure, as it brings further evidence to support its scan in tetrads, but also at the level of the character system, as it is a useful tool to better understand its specific characteristics. This is especially evident in the close correspondence between two similar scenes where Caesar (5, 504-96) and Pompey (8, 159-92) dialogue with their helmsmen. The two narrative segments – similar in setting, structure and poetic models – are articulated as “contrasting homologues”: through a similar phrasebook and identical stylistic features, the poet highlights the different nature of the two characters structured according to a specular opposition which recalls the opening σύγκρισις between the two heroes (1, 129-57) where the poet highlights the contrast between the Caesar’s audacia and Pompey’s αμηχανία.

Nella complessa rete di richiami e corrispondenze interne al Bellum civile di Lucano il nodo intratestuale che lega i libri quinto e ottavo, pur di fondamentale importanza, non è stato finora oggetto di specifica attenzione: eppure esso sembra rivestito di un ulteriore valore rispetto a quello meramente strutturale. Il riproporsi di personaggi e situazioni simili nei due libri merita attenzione in quanto, oltre a confermare la validità della scansione dell’opera in tetradi, sembra fornire, per analogia o per contrasto, una più approfondita caratterizzazione dei personaggi, principali e minori, del poema. Di tale funzione è rivestita la stretta corrispondenza tra due scene analoghe che hanno come protagonisti Cesare (5, 504-96) e Pompeo (8, 159-92) in dialogo con i loro timonieri. I due segmenti narrativi, simili per ambientazione, struttura e modelli poetici, si articolano in realtà come “omologhi a contrasto”: tramite un identico frasario e il ricorso ai medesimi stilemi il poeta mette in risalto la diversa natura dei due personaggi strutturati secondo un’opposizione speculare che richiama il contrasto tra l’audacia di Cesare e l’αμηχανία di Pompeo su cui si fonda la σύγκρισις tra i due eroi che apre il poema (1, 129-57).

 

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