L’importanza di essere Maestri scomodi e stravaganti

Scritto da Luigi Spina.

Celebrare un Maestro – sto parlando di mondo universitario, di Accademia – può essere facile, ma anche impegnativo. A volte sono quasi i Maestri stessi (ancora in vita) a togliere le castagne dal fuoco, intervenendo a giornate di studio durante le quali saranno letti interventi a loro dedicati o ispirati, che diventeranno poi contributi di volumi, segno di continuità di scuola e di felici rapporti accademici. Niente di male, per carità, solo che col tempo, e con la trasformazione del mondo (anche universitario), se ne sente (o almeno io ne sento) sempre più la ripetitività, molto spesso la conformità a uno schema ormai logoro.

...

Documento senza titolo

Scarica l'articolo completo

Articolo completo

Fai clic sull'icona del file a lato
per scaricare l'articolo completo
in formato Acrobat PDF.

 

Scarica l'articolo completo

Per poter scaricare l'articolo completo devi essere un utente registrato e devi aver effettuato il login. Se non sei un utente registrato puoi registrarti gratuitamente.

Kevin Spacey legge Il Pugile di Gabriele Tinti

Scritto da Gabriele Tinti.

Gabriele Tinti, del quale abbiamo già pubblicato alcuni testi, ci ha trasmesso notizia della performance di Kevin Spacey.
Ritenendo che essa sia di interesse per i nostri lettori, pubblichiamo il link del video sulla sezione Presenze Classiche – Scena di ClassicoContemporaneo e, nel PDF allegato, le relative informazioni forniteci dallo stesso Tinti.

La Redazione di ClassicoContemporaneo

...

Documento senza titolo

Scarica l'articolo completo

Articolo completo

Fai clic sull'icona del file a lato
per scaricare l'articolo completo
in formato Acrobat PDF.

 

Scarica l'articolo completo

Per poter scaricare l'articolo completo devi essere un utente registrato e devi aver effettuato il login. Se non sei un utente registrato puoi registrarti gratuitamente.

Discorrendo su Il primo re

Scritto da Nicola Terrenato.

La tentazione di rimarcare inesattezze in un film (o in un romanzo) ambientato in un periodo che si conosce bene è forte per tutti.

Come però sa chiunque si sia lasciato andare al facile piacere di deridere e criticare, si diventa rapidamente stucchevoli. In senso più ampio, atteggiamenti di questo genere non aiutano la causa delle discipline intellettuali, specie in questi tempi difficili. Confesso che mentre guardavo Il primo re in un DVD italiano faticosamente fatto arrivare in America, non ho potuto evitare di sbuffare di fronte a asce, maschere e altra cultura materiale di cui non esiste conferma archeologica. Passato però il primo moto di pedanteria contro i trovarobe fantasiosi, mi sono reso conto dell’assurdità di esercizi di questo tipo, specialmente nel caso di un film che rielabora materiale prevalentemente mitico. Non ci metteremmo certo a disquisire di quale tipo di clava debba essere armato un Ercole di celluloide.

Anche se nel caso del racconto sulla fondazione di Roma non sono mancati tentativi più arditi di enuclearne radici storiche1, essi si sono dovuti certamente fermare di fronte a componenti della narrazione dichiaratamente soprannaturali, come l’allattamento della lupa o l’ascensione di Romolo al cielo in una tempesta.

...

Documento senza titolo

Scarica l'articolo completo

Articolo completo

Fai clic sull'icona del file a lato
per scaricare l'articolo completo
in formato Acrobat PDF.

 

Scarica l'articolo completo

Per poter scaricare l'articolo completo devi essere un utente registrato e devi aver effettuato il login. Se non sei un utente registrato puoi registrarti gratuitamente.

Il primo re

Scritto da Claudio Salone.

«Un Dio che può essere compreso non è un Dio». La citazione iniziale da W.S. Maugham contiene già la ragione di tutto il film.

Perché di film “religioso” si tratta, più che di film storico, esperito nella polarità tra i due fratelli gemelli Remo e Romolo che, come accade per la tragedia greca, sono tratti dal racconto mitico, ma assumono statura di paradigma universale del destino umano e, in questo caso in particolare, del rapporto tra Uomo e Potere, Uomo e Natura, Uomo e Mistero Divino.

Tale impostazione “metafisica” ha probabilmente determinato altresì un certo carattere di eccessivo primitivismo della narrazione filmica, che collide almeno in parte con il dato consegnatoci dall’archeologica e dalle fonti (il Lazio tiberino nell’VIII secolo a.C. era già venuto in contatto con le civiltà greca ed etrusca), il quale ci restituisce condizioni di vita assai meno brutali e selvagge.

...

Documento senza titolo

Scarica l'articolo completo

Articolo completo

Fai clic sull'icona del file a lato
per scaricare l'articolo completo
in formato Acrobat PDF.

 

Scarica l'articolo completo

Per poter scaricare l'articolo completo devi essere un utente registrato e devi aver effettuato il login. Se non sei un utente registrato puoi registrarti gratuitamente.

Note sul Primo re

Scritto da Carlo Pavolini.

Tutta la prima ora de Il primo re è molto buona: detto altrimenti, tutto il primo tempo, per chi abbia visto il film in una di quelle sale che conservano l’usanza di suddividere la proiezione in due tempi, separati da un intervallo nel quale si riaccende la luce. La scena dell’esondazione del Tevere è di grande impatto e introduce subito lo spettatore in un passato diverso e distante, in cui anche le forze della natura sembrano presentarsi allo stato puro, in tutta la loro veemenza devastatrice. Allo stesso effetto concorrono il latino arcaico “di ricostruzione” parlato dai personaggi (una delle scelte più interessanti dell’opera) e tutta la lunga sequenza nella quale il gruppo guidato da Remo attraversa la foresta, con le sue paludi mortifere, la nebbia, le voci degli animali o degli spiriti, il terrore superstizioso che si insinua negli animi di questi uomini primitivi. A molti ha dato fastidio la violenza estrema delle scene di battaglia e di scontro fisico, in cui gli interpreti si rotolano nel fango e si massacrano, a volte a mani nude o a morsi, lanciando urla disumane: e tuttavia io credo che qui il regista abbia voluto consapevolmente adottare una maniera iperrealista, da manga giapponese, il che, tutto sommato, non stona nel contesto generale dell’operazione.

...

Documento senza titolo

Scarica l'articolo completo

Articolo completo

Fai clic sull'icona del file a lato
per scaricare l'articolo completo
in formato Acrobat PDF.

 

Scarica l'articolo completo

Per poter scaricare l'articolo completo devi essere un utente registrato e devi aver effettuato il login. Se non sei un utente registrato puoi registrarti gratuitamente.