Copertina Biblioteca di Classico Contemporaneo

Dalla retorica alle neuroscienze: leggere le Catilinarie con gli strumenti delle scienze cognitive

Scritto da Massimo Manca.

Abstract 

Il contributo propone un’analisi interdisciplinare delle Catilinarie di Cicerone mediante l’impiego degli strumenti delle scienze cognitive e delle neuroscienze retoriche. L’indagine si concentra sull’identificazione e sull’interpretazione dei bias cognitivi – quali l’availability heuristic, l’attentional bias, la recency illusion e il mere exposure effect – utilizzati dall’oratore per modellare la percezione degli ascoltatori e orientare l’opinione contro la congiura di Catilina. La metodologia adottata prevede un’analisi testuale sistematica integrata con riferimenti a modelli teorici della psicologia cognitiva e dati neuroscientifici, al fine di evidenziare le strategie persuasive operanti in contesti retorici complessi. Le conclusioni indicano che le tecniche retoriche di Cicerone sono strutturate per attivare specifici meccanismi cognitivi, similmente ai processi identificati nelle ricerche moderne, e contribuiscono in maniera determinante alla formazione del consenso politico e alla mobilitazione emotiva dell’audience. In un’epoca in cui la comunicazione digitale sfrutta strategie persuasive analoghe a quelle antiche, il caso delle Catilinarie offre uno spaccato sulle basi cognitive della propaganda, utile anche per comprendere i nuovi media.


This article offers an interdisciplinary analysis of Cicero’s Catilinarian Orations through the lens of cognitive science and rhetorical neuroscience. The investigation focuses on identifying and interpreting various cognitive biases — such as the availability heuristic, attentional bias, recency illusion, and mere exposure effect — which Cicero employs to shape his audience’s perception and steer public opinion against Catiline’s conspiracy. The adopted methodology combines a systematic textual examination with references to theoretical models in cognitive psychology and neuroscientific data, aiming to highlight the persuasive strategies at play in these complex rhetorical contexts. The findings suggest that Cicero’s rhetorical techniques are designed to activate specific cognitive mechanisms, in close alignment with those identified in modern research, and play a decisive role in shaping political consensus and eliciting the audience’s emotional engagement. In an age when digital communication employs persuasive strategies akin to those of antiquity, the case of the Catilinarian Orations provides insight into the cognitive underpinnings of propaganda, which is invaluable for understanding modern media. 

 

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