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Rivista online di studi
su antichità classica e cultura contemporanea

In collaborazione con la Consulta Universitaria di Studi Latini
CLASSE A

n. 9

rivista annuale
anno 9 · numero 9
anno 2023

 

Il colore della pelle: tra letteratura antica e pubblicità contemporanea

Scritto da Ciro Terlizzo. Pubblicato in: Arti Visive e Comunicazione

 

Il dibattito sul colore nero di pelle nel mondo greco-romano e sulla sua percezione va avanti da oltre mezzo secolo principalmente oltreoceano. Frank M. Snowden Jr. è l’autore di due monografie apri-pista della questione: Blacks in antiquity. Ethiopians in the Greco-Roman experience (1970) e Before color prejudice. The ancient views of Blacks (1983), sebbene un’indagine accennata del problema si possa riscontrare già prima della pubblicazione della prima monografia di Snowden in titoli quali The negro in Greek and Roman civilization: a study of the Ethiopian type (1929) di Grace H. Beardsley e Juvenal and the Blacks (in Classica et Mediaevalia 31, 1970) di David Wiesen. Snowden escludeva l’idea di una società greco-romana biologicamente razzista in senso moderno; piuttosto le attribuiva preferenze estetiche che prediligevano un colore della pelle non scuro.

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Il padre sulle spalle (e il figlio per mano): l’Eneide in Italia ai tempi del Covid-19

Scritto da Filomena Giannotti. Pubblicato in: Arti Visive e Comunicazione

Abstract

 One of the most famous episodes of the Aeneid is when, in Book 2, Aeneas escapes from Troy with his father on his shoulders and with his son by the hand. This episode, which has had an impressive afterlife in all periods of art history, in contemporary world literature and even in cinema and TV series (to be briefly mentioned in this paper), inspired many reflections in Italy, between March 2020 and March 2021, when Covid was first at its worst. Beginning with the excruciatingly difficult question for doctors of choosing between the old and the young, this paper looks at the importance of taking care of the elderly (Marchetti) and analyses some reactions (Camon, Berruto) to the English Prime Minister’s statement in which he said “many more families are going to lose loved ones before their time”. Pope Francis and Liliana Segre respectively addressed their words to the elderly and the young facing the pandemic. The need to consider the future of the young was also sometimes emphasised (Renzi, Scurati). Almost all the texts cited are from mass media and all refer to Aeneas, drawing on the lesson of pietas towards loved ones or a bond between three generations. 

Archi di ispirazione romana nei monumenti fascisti della Grande Guerra

Scritto da Simone Rambaldi. Pubblicato in: Arti Visive e Comunicazione

Abstract

 L’arco di origine romana è un motivo che ha beneficiato di una lunga fortuna nell’architettura e nell’arte di età moderna. 

Questa tipologia ha goduto di una particolare predilezione in Italia durante il periodo fascista, trovando un campo d’applicazione privilegiato nei monumenti dedicati ai caduti della Grande Guerra. In tali circostanze, l’arco recuperava enfaticamente la valenza onoraria e trionfale ad esso correlata nei modelli antichi, i quali fornivano una diretta ispirazione agli architetti delle nuove opere commemorative e ai loro committenti. Uno speciale significato acquistava l’impiego dell’arco nei monumenti eretti nei luoghi stessi dei combattimenti della Prima Guerra Mondiale, spesso in prossimità dell’originaria linea del fronte, dove questa forma architettonica era introdotta deliberatamente, col fine di ribadire l’italianità dei territori di recente conquista. 

Sommario del n. 9

CLASSICOCONTEMPORANEO È SOTTOPOSTO ALLA PROCEDURA DI PEER REVIEW SECONDO GLI STANDARD INTERNAZIONALI

Di seguito è disponibile l'indice completo del numero diviso per le sezioni tematiche della rivista.
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Orizzonti

Responsabile di sezione: Rosa Rita Marchese

In Orizzonti trovano ospitalità le voci di chi fa ricerca umanistica nelle università e individua come una responsabilità propria di tale ricerca la formulazione di domande sul significato e sulla funzione sociale e politica dei propri studi. La sezione vuole offrire visibilità ai diversi modi in cui in Italia, in Europa e nel mondo le istituzioni accademiche producono linee di ricerca che promuovono, in una relazione costruttiva con il presente, il rapporto con l’antico. Entro questo spazio aperto al dialogo tra attività scientifica e domande di senso, la sottosezione Voci dal mondo intende dare spazio ai contributi e, soprattutto, alle esperienze didattiche provenienti dal panorama internazionale, con lo scopo principale di condividere informazioni e materiali in diverse lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo); tali materiali potranno anche avere meno attinenza con il tema monografico del numero.

 



Presenze classiche: Pagina, Schermo, Scena, Arti visive e comunicazione

Responsabile di sezione: Rossana Valenti

La sezione dedicata alle Presenze classiche è intesa a selezionare produzioni recenti – di letteratura, teatro, cinema, musica, arti visive – ispirate al mondo classico, sul filo del rapporto, problematico e suggestivo, tra il “classico”, sistema di valori per definizione al di là delle mode e delle contingenze, e il “contemporaneo”, l’odierno, l’attualità più stringente.

Ricerca e sperimentazione didattica

Responsabile di sezione: Pietro Li Causi

La sezione ospita documenti, racconti, bilanci critici di esperienze didattiche, progetti laboratoriali, interventi pedagogici, pensati in riferimento al mondo antico. Propone uno spazio operativo di confronto fra contesti differenti (la scuola, l’università, il “sociale”) e approcci diversi all’antico, inteso nella sua accezione più ampia: in rapporto all’insegnamento delle lingue classiche, ma anche allo studio di testi e monumenti nei loro aspetti letterari, culturali, iconografici, come pure in relazione alla pratica teatrale, alla rilettura del mito, alle varie possibili forme di rivisitazione creativa dell’antico.