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Rivista online di studi
su antichità classica e cultura contemporanea

In collaborazione con la Consulta Universitaria di Studi Latini
CLASSE A

n. 11

        rivista annuale
        anno 11 · numero 11
        anno 2025

 

Il mito di Perseo in schol. Ap. Rh. 4, 1515a: la filologia e lo studio delle varianti del mito

Scritto da Stefano Acerbo. Pubblicato in: Orizzonti - dossier n.11

 Abstract 

La pluralità di varianti caratterizza i miti greci sin dalle loro più antiche attestazioni. Di fronte a tale pluralità, l’erudizione antica ha spesso adottato una postura dossografica, mentre la filologia moderna ha cercato di porre ordine comparando i diversi testimoni al fine di riconoscerne le possibili fonti. I limiti della tradizionale Quellenforschung sono evidenti, eppure l’attenzione filologica alle fonti resta fondamentale per una comprensione adeguata della mitologia antica. Negli ultimi decenni l’attenzione si è spostata dalle possibili fonti perdute dei testimoni che trasmettono il mito all’attenta analisi filologica di tali testimoni. Al fine di mostrare i risultati che questo approccio può apportare, questo articolo prende in esame uno scolio ad Apollonio di Rodi (4, 1515) che riporta il racconto di Ferecide dell’uccisione di Medusa da parte di Perseo. Lo scolio esaminato non viene considerato come un frammento isolato ed estrapolato dal suo contesto, ma come una nota a un determinato passaggio delle Argonautiche, e questo permette di spiegare l’omissione da parte dello scoliasta dell’episodio di Andromeda. Inoltre, una riconsiderazione della complessa tradizione testuale degli scoli ad Apollonio di Rodi permette di attribuire a Ferecide l’uso di uno specchio da parte di Perseo.

The existence of multiple variants has been observed in Greek mythological texts since their earliest instances. In response to this plurality, ancient scholars often adopted a doxographic posture, while modern philology has sought to impose order by comparing the diverse testimonies to identify potential sources. The limitations of traditional Quellenforschung are evident; nevertheless, philological attention to sources remains crucial to a comprehensive understanding of ancient mythology. In recent decades, the focus has shifted from the possible lost sources of the myth’s transmitters to the careful philological analysis of the transmitters themselves. In order to demonstrate the results that this approach can bring, this article examines a scholion to Apollonius of Rhodes (4, 1515) that relates Pherecydes’ account of the killing of Medusa by Perseus. The scholion is not regarded as an isolated fragment, but as a note to a specific passage in the Argonautica, thus explaining the scholiast’s omission of the Andromeda episode. Moreover, a re-evaluation of the intricate textual tradition of the scholia to Apollonius of Rhodes enables the attribution of Perseus’ use of a mirror to Pherecydes.

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Sommario del n. 11

CLASSICOCONTEMPORANEO È SOTTOPOSTO ALLA PROCEDURA DI PEER REVIEW SECONDO GLI STANDARD INTERNAZIONALI

Di seguito è disponibile l'indice completo del numero diviso per le sezioni tematiche della rivista.
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Orizzonti

Responsabile di sezione: Rosa Rita Marchese

In Orizzonti trovano ospitalità le voci di chi fa ricerca umanistica nelle università e individua come una responsabilità propria di tale ricerca la formulazione di domande sul significato e sulla funzione sociale e politica dei propri studi. La sezione vuole offrire visibilità ai diversi modi in cui in Italia, in Europa e nel mondo le istituzioni accademiche producono linee di ricerca che promuovono, in una relazione costruttiva con il presente, il rapporto con l’antico. Entro questo spazio aperto al dialogo tra attività scientifica e domande di senso, la sottosezione Voci dal mondo intende dare spazio ai contributi e, soprattutto, alle esperienze didattiche provenienti dal panorama internazionale, con lo scopo principale di condividere informazioni e materiali in diverse lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo); tali materiali potranno anche avere meno attinenza con il tema monografico del numero.

Dossier
Latina Didaxis XXXVII. Il mito e le sue varianti.
A cura di Alice Bonandini, Gabriella Moretti, Biagio Santorelli

 
Saggi

Presenze classiche: Pagina, Schermo, Scena, Arti visive e comunicazione

Responsabile di sezione: Rossana Valenti

La sezione dedicata alle Presenze classiche è intesa a selezionare produzioni recenti – di letteratura, teatro, cinema, musica, arti visive – ispirate al mondo classico, sul filo del rapporto, problematico e suggestivo, tra il “classico”, sistema di valori per definizione al di là delle mode e delle contingenze, e il “contemporaneo”, l’odierno, l’attualità più stringente.

Ricerca e sperimentazione didattica

Responsabile di sezione: Pietro Li Causi

La sezione ospita documenti, racconti, bilanci critici di esperienze didattiche, progetti laboratoriali, interventi pedagogici, pensati in riferimento al mondo antico. Propone uno spazio operativo di confronto fra contesti differenti (la scuola, l’università, il “sociale”) e approcci diversi all’antico, inteso nella sua accezione più ampia: in rapporto all’insegnamento delle lingue classiche, ma anche allo studio di testi e monumenti nei loro aspetti letterari, culturali, iconografici, come pure in relazione alla pratica teatrale, alla rilettura del mito, alle varie possibili forme di rivisitazione creativa dell’antico.

Titubanti Testi

Responsabile di sezione: Marco Formisano

La sezione Titubanti Testi accoglie articoli scritti da due autori, di preferenza afferenti ad ambiti disciplinari o professionali diversi e secondo le modalità che loro stessi vorranno darsi, in una oppure in due lingue diverse, evitando un eccessivo apparato erudito nelle note a piè di pagina nonché lunghi riferimenti bibliografici. Gli articoli non sono scritti a quattro mani, non sono cioè concepiti di concerto: ogni autore ha composto la propria parte senza consultarsi con l’altro, favorendo così la disgiunzione piuttosto che l’usuale armonizzazione dei punti di vista. Lo scopo principale è di mettere a confronto in un unico saggio letture, metodi ermeneutici, prospettive disciplinari, linguaggi critici, stili intellettuali e di ricerca diversi tra di loro, persino contrastanti, sulla base della discussione di un testo antico, greco o latino, o anche di un testo più recente che rientri in qualche modo nella tradizione classica, in costante dialogo con la contemporaneità. Il testo, antico o moderno, potrà essere proposto dai due autori stessi o su invito degli editori della rivista.

La sezione è ispirata alla serie di incontri on line “Titubanti Testi. Binomio di lettura”.