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Rivista online di studi
su antichità classica e cultura contemporanea

In collaborazione con la Consulta Universitaria di Studi Latini
CLASSE A

n. 11

        rivista annuale
        anno 11 · numero 11
        anno 2025

 

Presentazione nuova sezione: "Titubanti Testi"

Scritto da Marco Formisano. Pubblicato in: Titubanti Testi

Responsabile: Marco Formisano, Università di Gent

La sezione Titubanti Testi accoglie articoli scritti da due autori, di preferenza afferenti ad ambiti disciplinari o professionali diversi e secondo le modalità che loro stessi vorranno darsi, in una oppure in due lingue diverse, evitando un eccessivo apparato erudito nelle note a piè di pagina nonché lunghi riferimenti bibliografici. Gli articoli non sono scritti a quattro mani, non sono cioè concepiti di concerto: ogni autore ha composto la propria parte senza consultarsi con l’altro, favorendo così la disgiunzione piuttosto che l’usuale armonizzazione dei punti di vista. Lo scopo principale è di mettere a confronto in un unico saggio letture, metodi ermeneutici, prospettive disciplinari, linguaggi critici, stili intellettuali e di ricerca diversi tra di loro, persino contrastanti, sulla base della discussione di un testo antico, greco o latino, o anche di un testo più recente che rientri in qualche modo nella tradizione classica, in costante dialogo con la contemporaneità. Il testo, antico o moderno, potrà essere proposto dai due autori stessi o su invito degli editori della rivista.

Titubanti Testi introduce una novità sostanziale nel contesto delle pubblicazioni accademiche in quanto propone uno scambio di punti di vista che inevitabilmente instaura una dinamica virtuosa tra le singole riflessioni dei due autori, a tutto beneficio dei lettori. Il formato proposto da un lato invita alla problematizzazione di abitudini di ricerca sedimentatesi nella routine dei discorsi scientifici dall’altro ha il pregio di coinvolgere direttamente nel dibattito sui testi antichi e sulla loro tradizione studiose e studiosi, intellettuali e artisti attivi anche in altri ambiti professionali (drammaturgia, giornalismo, scienze, cinema, politica etc.).

La sezione è ispirata alla serie di incontri on line “Titubanti Testi. Binomio di lettura”, che comprende al momento undici cicli di conversazioni tra due relatori e con il pubblico sulla base del principio dello scambio o anche dello scontro di prospettive, come sopra descritto.

Euripide, Alcesti 509-567

Scritto da Anna Beltrametti e Agnese Grieco. Pubblicato in: Titubanti Testi

L’articolo che segue, scritto da Anna Beltrametti e Agnese Grieco, molto felicemente inaugura la sezione Titubanti Testi. Felicemente, perché il confronto condotto tra una studiosa, specialista di teatro antico, e una regista e saggista, che parte quindi da approcci disciplinari differenti, in realtà si trasforma in un proficuo e armonico dialogo che svela la liminarità caratterizzante la costruzione drammatica dell’Alcesti come la traccia più evidente dell’essenza metafisica del genere teatrale stesso, in sospeso tra finzione e realtà. Il testo che segue ripropone in forma rivista il Binomio di lettura nei Titubanti Testi 10 tenutosi nel luglio 2024, nel quale Grieco aveva proposto il passo dell’Alcesti e Beltrametti aveva accettato di discuterlo.

 Abstract 

Il passo dell’Alcesti, proposto da Agnese Grieco è tratto dall’arrivo di Eracle che entra in scena e dialoga con Admeto. Nella prima parte, Anna Beltrametti si concentra sul ruolo svolto da Eracle, la cui comparsa marca il punto dove si intersecano il tema del lutto e quello dell’ospitalità. In particolare, il dialogo tra Admeto ed Eracle mette in evidenza il tema del limen che caratterizza Alcesti stessa, sempre in bilico tra due dimensioni (dentro e fuori, morte e vita, estraneità e intimità). Beltrametti vuol soprattutto liberare Alcesti dal velo, un congegno teatrale che, pur non comparendo nel testo di Euripide, sin dai commentatori antichi ha fortemente influenzato, normalizzandola, la figura dell’eroina, la quale in realtà si fa carico di un filo tematico sotterraneo che va al di là della vicenda rappresentata e punta sul lavoro della rappresentazione stessa, cioè sul fare teatro e sul senso del teatro per l’autore e per il pubblico. Il paradosso di questa Alcesti è, secondo Beltrametti, il paradosso del teatro, luogo liminale par excellence e luogo franco di tutti i transiti, di tutte le contaminazioni, di tutte le dislocazioni di tempo e di spazio.

In una non prevista coincidenza di intenti la riflessione di Agnese Grieco, che ha in preparazione un libro sull’Alcesti, per quanto in un registro stilistico e argomentativo diverso, si pone in continuità con il discorso condotto da Beltrametti. Infatti, è proprio il limen tra praxis scenica e riflessione filosofica a fare partire le sue riflessioni mirate a sottolineare le caratteristiche altamente autoriflessive del dramma come luogo di una sofisticata e totalizzante metatrealità. Tale caratteristica viene messa in evidenza proprio dall’avvento di Eracle nella scena discussa. In particolare, Grieco vuol disvelare un’anomalia drammaturgica: sul piano, della realtà della rappresentazione, di quello che noi spettatori vediamo in palcoscenico, a livello della realtà scenica, la sposa di Admeto è personaggio, più assente che presente. Nella sua assenza/presenza Alcesti, di fatto, è e al tempo stesso non è protagonista del dramma. Ma la dualità che scaturisce dalla mirabile costruzione euripidea – ci mette in guardia Grieco – è un due che non indica addizione, soluzione della dualità in una somma o fusione, ma al contrario segnala la coesistenza degli opposti: dell’uno contro l’uno.

Sommario del n. 11

CLASSICOCONTEMPORANEO È SOTTOPOSTO ALLA PROCEDURA DI PEER REVIEW SECONDO GLI STANDARD INTERNAZIONALI

Di seguito è disponibile l'indice completo del numero diviso per le sezioni tematiche della rivista.
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Orizzonti

Responsabile di sezione: Rosa Rita Marchese

In Orizzonti trovano ospitalità le voci di chi fa ricerca umanistica nelle università e individua come una responsabilità propria di tale ricerca la formulazione di domande sul significato e sulla funzione sociale e politica dei propri studi. La sezione vuole offrire visibilità ai diversi modi in cui in Italia, in Europa e nel mondo le istituzioni accademiche producono linee di ricerca che promuovono, in una relazione costruttiva con il presente, il rapporto con l’antico. Entro questo spazio aperto al dialogo tra attività scientifica e domande di senso, la sottosezione Voci dal mondo intende dare spazio ai contributi e, soprattutto, alle esperienze didattiche provenienti dal panorama internazionale, con lo scopo principale di condividere informazioni e materiali in diverse lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo); tali materiali potranno anche avere meno attinenza con il tema monografico del numero.

Saggi

Presenze classiche: Pagina, Schermo, Scena, Arti visive e comunicazione

Responsabile di sezione: Rossana Valenti

La sezione dedicata alle Presenze classiche è intesa a selezionare produzioni recenti – di letteratura, teatro, cinema, musica, arti visive – ispirate al mondo classico, sul filo del rapporto, problematico e suggestivo, tra il “classico”, sistema di valori per definizione al di là delle mode e delle contingenze, e il “contemporaneo”, l’odierno, l’attualità più stringente.

Ricerca e sperimentazione didattica

Responsabile di sezione: Pietro Li Causi

La sezione ospita documenti, racconti, bilanci critici di esperienze didattiche, progetti laboratoriali, interventi pedagogici, pensati in riferimento al mondo antico. Propone uno spazio operativo di confronto fra contesti differenti (la scuola, l’università, il “sociale”) e approcci diversi all’antico, inteso nella sua accezione più ampia: in rapporto all’insegnamento delle lingue classiche, ma anche allo studio di testi e monumenti nei loro aspetti letterari, culturali, iconografici, come pure in relazione alla pratica teatrale, alla rilettura del mito, alle varie possibili forme di rivisitazione creativa dell’antico.

Titubanti Testi

Responsabile di sezione: Marco Formisano

La sezione Titubanti Testi accoglie articoli scritti da due autori, di preferenza afferenti ad ambiti disciplinari o professionali diversi e secondo le modalità che loro stessi vorranno darsi, in una oppure in due lingue diverse, evitando un eccessivo apparato erudito nelle note a piè di pagina nonché lunghi riferimenti bibliografici. Gli articoli non sono scritti a quattro mani, non sono cioè concepiti di concerto: ogni autore ha composto la propria parte senza consultarsi con l’altro, favorendo così la disgiunzione piuttosto che l’usuale armonizzazione dei punti di vista. Lo scopo principale è di mettere a confronto in un unico saggio letture, metodi ermeneutici, prospettive disciplinari, linguaggi critici, stili intellettuali e di ricerca diversi tra di loro, persino contrastanti, sulla base della discussione di un testo antico, greco o latino, o anche di un testo più recente che rientri in qualche modo nella tradizione classica, in costante dialogo con la contemporaneità. Il testo, antico o moderno, potrà essere proposto dai due autori stessi o su invito degli editori della rivista.

La sezione è ispirata alla serie di incontri on line “Titubanti Testi. Binomio di lettura”.